Sei in procinto di separarti e ti stai domandando a chi spetterà la casa coniugale? Ecco i 4 punti che devi assolutamente conoscere!

Separazione e casa coniugale: un problema che riguarda molte coppie 

Il tema che affronteremo in questo articolo è ragionevolmente molto sentito dai coniugi che stanno per separarsi, in quanto portatori di esigenze contrapposte: 

• da un lato il coniuge non proprietario vorrebbe continuare ad abitare nella casa che è centro dei suoi affetti; 

• dall’altro il coniuge proprietario vorrebbe vedersi riconosciuto il suo diritto di proprietà. 

Casa coniugale o familiare: 

• è il centro di aggregazione e di unificazione della famiglia in costanza di matrimonio; 
• comprende i beni mobili, gli arredi, gli elettrodomestici ed i servizi; 
• sono esclusi i beni strettamente personali o che soddisfino esigenze peculiari del coniuge, privato del godimento della stessa; 

• viene assegnata in base al principio di tutela della prole, ossia si vuole garantire ai figli, che già soffrono per la separazione dei genitori, la  continuità dell’habitat familiare. 

• Tale principio non viene applicato se i figli sono diventati economicamente indipendenti. 

Attenzione!!! la tutela dell’assegnazione della casa familiare si applica anche in favore della prole nata fuori dal matrimonio, fino all’indipendenza economica.  

A chi resta la casa se ci sono figli?

• Il presupposto dell’assegnazione della casa familiare è il collocamento dei figli presso il coniuge: 

• Se la coppia ha figli minori o maggiorenni non ancora autosufficienti o portatori di handicap, il giudice assegna la casa al coniuge con il quale gli stessi vanno a vivere, anche se l’immobile è di proprietà dell’altro: 

• Il provvedimento del tribunale in tal senso non fa venir meno il diritto di proprietà dell’altro coniuge, ma pone a suo carico il divieto di disporre dell’immobile per il periodo nel quale sia vigente il provvedimento giudiziale, che quando ci sono figli minorenni potrebbe essere di molti anni. 

• In altri termini, la casa familiare rimarrà nella disponibilità materiale del genitore presso cui sono collocati i figli minori o maggiorenni non economicamente indipendenti.  

Ciò al solo scopo di evitare loro l’allontanamento dalla casa in cui si è svolta la loro vita o come misura patrimoniale integrativa o sostitutiva dell’assegno di mantenimento. 

A chi resta la casa se non ci sono figli?

In caso di separazione senza prole, invece, la casa non verrà assegnata: 

• al coniuge economicamente più debole; 
• al coniuge non proprietario 
• L’assegnazione dovrà essere richiesta al giudice nell’ambito della domanda di mantenimento da parte dei coniugi con apposita istanza, in mancanza della quale non sussiste in capo al giudice stesso il potere/dovere di assegnarla. 

Intestazione della casa: quali sono gli scenari possibili?

• Se la casa coniugale di proprietà del marito: 

• Se la coppia non ha avuto figli → sarà il marito a restare nella casa.  
• Se la coppia ha avuto figli o gli stessi sono minorenni o maggiorenni non ancora autosufficienti o portatori di handicap, si distingue: 

• Se i figli abitano con la madre, la casa viene assegnata alla moglie, salvo diverso accordo delle parti. 
• Se i figli vanno a vivere con il padre, la casa resta a lui. 

• Se la casa coniugale è cointestata: 

Valgono le regole appena dette: 

• Se la coppia non ha avuto figli →  marito e moglie decideranno la sorte dell’immobile. 
• Se i figli abitano con la madre → la casa viene assegnata a lei, salvo diverso accordo delle parti. 
• Se i figli vanno a vivere con il padre → la casa viene assegnata a lui.

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