Maxi-Ecobonus del 110%: i benefici del Cappotto Termico
1. I benefici del cappotto termico: le regole da seguire
Il decreto Rilancio, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha garantito un superbonus del 110% “spendibile” per interventi di natura strutturale eseguibili su di un immobile.
Per far scattare la detrazione al 110% è necessaria la realizzazione di determinati interventi, quali:
1) isolamento termico (o cappotto termico),
2) installazione di caldaie a pompe di calore o a condensazione,
3) realizzazione di lavori di adeguamento antisismico,
4) montaggio di pannelli fotovoltaici.
(leggi anche Ecobonus e sismabonus, le maxi-detrazioni fiscali del 110% )
Delle quattro tipologie di lavori di ristrutturazione elencati, sembra esservi un protagonista tra tutti: il cappotto termico.
Ma quali sono le regole previste dal decreto Rilancio per beneficiare del superbonus qualora si decidesse per un lavoro di isolamento termico?
Vediamole insieme:
– l’intervento deve interessare l’involucro dell’edificio per oltre il 25% della sua superficie lorda,
– i materiali isolanti utilizzati dovranno rispettare i Criteri Ambientali Minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione – decreto ministeriale 11 ottobre 2017,
– i lavori dovranno riguardare parti comuni condominiali o edifici unifamiliari (purché di prima casa); non è riconosciuto, invece, per le seconde case unifamiliari. Diversamente, nel caso di condomini, non si pone alcuna differenza tra l’appartamento di proprietà quale prima casa o seconda casa,
– l’intervento deve garantire un miglioramento energetico di almeno due classi,
– la detrazione sarà calcolata su di un tetto massimo di spesa pari a 60mila €, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio soggetto a ristrutturazione.
2. I benefici del cappotto termico: cosa c’è da sapere
Nonostante fra quelli inseriti nel superbonus al 110% sia il protagonista dei lavori di ristrutturazione, è bene sapere che un intervento di isolamento termico non è per nulla cosa semplice.
Prima di operare, infatti, bisognerà tener conto di diversi fattori, quali:
– il contesto climatico in cui l’edificio è collocato,
– la destinazione d’uso dell’immobile – privata o pubblica,
– la tipologia dell’intervento – cioè, se si tratta di un lavoro di ristrutturazione o di nuova costruzione.
Non solo.
L’isolamento termico non è formato da un unico strato di materiale; l’opera è composta da più parti – tra cui il pannello isolante vero e proprio, la rete d’armatura, la malta collante e l’intonaco di finitura.
Bene. Differenti fattori da considerare ed un’ampia varietà di materiali utilizzabili.
Ma quale deve essere l’obbiettivo da non dimenticare?
Di qualsivoglia fattore o materiale si parli per svolgere un’opera di isolamento termico, l’unico obbiettivo sarà sempre e comunque quello di raggiungere davvero l’efficienza energetica “obbligata” dal decreto Rilancio, a pena della non applicabilità delle percentuali di detraibilità previste.
3. I benefici del cappotto termico: miglioramento energetico e costi
Dunque, bisogna prestare particolare attenzione non solo a quali lavori di ristrutturazione si decide di effettuare ma anche a come effettuarli, in quanto, affinché il proprietario dell’immobile/richiedente possa beneficiare dell’agevolazione fiscale, l’intervento di isolamento termico deve garantire un consistente efficientamento energetico della struttura.
Una cosa, però, è certa – ed è questo il motivo del suo “essere il vero protagonista” del maxi-ecobonus – l’installazione del cappotto termico può apportare un beneficio non indifferente: nella maggior parte dei casi, infatti, può determinare un minor fabbisogno energetico anche fino al 35-40% rispetto a prima, con un risparmio medio in bolletta di circa il 20 o il 35%, ed un possibile salto di addirittura tre classi.
Per quanto riguarda i costi, invece, non può esserci una regola “universale” per tutti i lavori: infatti, essi possono variare in base al tipo di opera che si intende fare. Ciò in quanto, oltre alla sola posa dello strato isolante, un lavoro di isolamento termico può comprendere diverse altre voci, quali la manodopera – ovviamente -, la preparazione del sottofondo (con eventuale distaccamento del vecchio intonaco), il ponteggio e gli oneri di sicurezza.
Ad ogni modo, in termini di metri quadrati, il costo può oscillare fra i 50 e gli 85 €.
4. I benefici del cappotto termico: il fondamentale requisito del miglioramento energetico
Accanto all’intervento di isolamento termico, un’ulteriore opera di ristrutturazione già molto richiesta riguarda l’installazione di caldaie a pompe di calore o a condensazione. A differenza della prima, però, non sempre la sostituzione di un impianto di riscaldamento è capace di garantire un miglioramento energetico all’immobile.
Difatti, se da un lato l’installazione di un cappotto termico in genere riesce a garantire un salto di due o tre classi energetiche, dall’altro non è scontato che, con un semplice cambio di caldaia (ad esempio, da un modello tradizionale ad un modello a condensazione), si riesca ad ottenere lo stesso risultato.
Dunque, attenzione!
Non va dimenticato – ed è bene ripeterlo ancora una volta – che le detrazioni al 110% per lavori di ristrutturazione potranno riguardare, solo e soltanto, interventi che apportino un miglioramento/beneficio all’immobile di almeno 2 classi energetiche. Diversamente, non sarà possibile beneficiare del maxi-ecobonus.
Se ritieni di poter beneficiare delle agevolazioni previste dal nuovo ecobonus, non esitare a chiedere assistenza ad un esperto del settore che possa aiutarti a non commettere errori!
Dott.ssa Adriana Valentino