BONUS RICERCA E SVILUPPO: CHI NE HA DIRITTO?
1. Le attività rientranti nel bonus: R&S, Innovazione Tecnologica, Design
Gli incentivi fiscali, garantiti alle imprese in caso di investimenti in ricerca e sviluppo, ritornano a far parlare di sé. Nel maggio 2020, il Ministero dello Sviluppo Economico ha dato forma all’oggi rinnovato credito d’imposta R&S, esteso anche agli investimenti in attività di design, ideazione e realizzazione di nuovi prodotti e campionari.
Parliamo di un incentivo che, secondo le idee dei governanti, ha l’obbiettivo di imprimere maggiore competitività alle imprese; un credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo che ha accolto, nel perimetro dell’agevolazione, anche gli investimenti effettuati per l’innovazione tecnologica 4.0 e la transizione ecologica, nonché altre attività innovative (come, design e ideazione estetica, svolte dalle imprese dei settori tessile, moda, calzaturiero e così via).
Il rinnovato impianto normativo, pertanto, consta di diverse tipologie di attività agevolabili, con rispettivi tetti massimi ed aliquote applicabili.
Vediamole nel dettaglio:
• Ricerca e Sviluppo: per gli investimenti in attività di ricerca fondamentale, industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico, il credito d’imposta riconosciuto è pari al 12%, con tetto massimo di 3 milioni di euro;
• Innovazione Tecnologica: in favore di attività di innovazione tecnologica, identificabili come tale sulla base del manuale di Oslo dell’OCSE, è stato previsto un credito d’imposta pari al 6%, con limite massimo di 1,5 milioni di euro;
• Design e Ideazione estetica: anche in tal caso, il credito d’imposta riconosciuto è pari al 6 %, con tetto massimo di 1,5 milioni di euro. In tale contesto, il D.L. 34/2020 ha inteso garantire un credito d’imposta maggiore in favore di determinate regioni d’Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia – Marche, Lazio e Umbra per le sole zone colpite dagli eventi sismici degli ultimi anni), definito nel modo seguente
a) dal 12 al 25% per le grandi imprese che occupano almeno 250 dipendenti, e con fatturato annuo pari almeno a 50 milioni di € (o un totale di bilancio annuo pari almeno a 43 milioni di euro);
b) dal 12 al 35% per le medie imprese che occupano meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo (o totale in bilancio) di almeno 10 milioni di euro;
c) dal 12 al 45% per le piccole imprese che occupano meno di 50 dipendenti, e con fatturato annuo (o un totale di bilancio annuo) non superiore a 10 milioni di euro
2. Tipologia di spese
Le spese ammissibili per i crediti d’imposta suddetti sono le seguenti:
• spese per il personale, titolare di rapporto di lavoro subordinato o autonomo;
• spese per contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento delle attività ammissibili, stipulati con soggetti italiani, europei o residenti nei paesi with list;
• spese per servizi di consulenza o servizi equivalenti forniti da soggetto italiani, europei o residenti nei paesi with list;
• spese per materiali e forniture, nel limite massimo del 30% delle spese per il personale o dei costi per i contratti aventi ad oggetto il diretto svolgimento delle attività ammissibili;
• quote di ammortamento, canone di locazione finanziaria o semplice, nonché altre spese relative ai beni materiali mobili e software.
3. Chi ha diritto al bonus?
I beneficiari dei crediti sono le imprese che, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza nonché dal regime fiscale di determinazione del reddito d’impresa, siano:
• residenti nel territorio italiano, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti,
• rispettose delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e dell’andamento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali in favore dei lavoratori,
Diversamente, gli esclusi dal credito d’imposta sono:
• le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, o altra procedura concorsuale in corso,
• le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi del D.Lgs 231/2001
Dott.ssa Adriana Valentino