ASSEGNO FAMILIARE: COSA E’ E QUANDO SPETTA
INDICE DEGLI ARGOMENTI TRATTATI
1. Introduzione
I lavoratori dipendenti e i titolari di pensioni e prestazioni economiche previdenziali da lavoro dipendente hanno diritto a un contributo economico, detto assegno familiare, erogato direttamente in busta paga e calcolato sulla base del numero dei componenti e del reddito complessivo del nucleo familiare. Non tutti però hanno diritto a questi assegni. Capiamo insieme che cosa sono e a chi spettano.
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2. Cosa è l’assegno per il nucleo familiare
L’ANF, Assegno per il Nucleo Familiare, è una prestazione economica che l’INPS eroga in favore dei lavoratori con nuclei familiari che rientrano in determinati requisiti. Si tratta di un aiuto alle famiglie sotto forma di contributo mensile in busta paga o sulla pensione.
L’importo dell’assegno familiare mensile viene determinato tenendo conto della tipologia del nucleo familiare, del numero dei componenti e del reddito complessivo del nucleo stesso. Sull’assegno finale influiscono in particolar modo la presenza di familiari a carico, figli minori e di figli inabili al lavoro. Il sostegno economico non raggiunge quasi mai cifre elevate, ma può diventare sostanzioso per i nuclei che hanno redditi bassi o situazioni familiari disagiate per motivi legati allo stato di salute dei componenti.
3. Assegni familiari: chi ne ha diritto
L’ANF è riconosciuto a tutti i lavoratori che rientrino nelle categorie inquadrate dall’Insp. Hanno diritto all’assegno le famiglie:
- dei lavoratori dipendenti (sia a tempo pieno sia part time), compresi quelli che lavorano a domicilio, gli apprendisti, i lavoratori domestici, gli stranieri (per questi ultimi, purché la loro famiglia sia residente in Italia). Per tutti questi lavoratori il diritto vale anche in caso di malattia, maternità, cassa integrazione, mobilità, aspettativa per cariche elettive o sindacali;
- dei pensionati da lavoro dipendente;
- dei soci di cooperative;
- dei lavoratori parasubordinati, cioè quelli con contratti a tempo determinato, per esempio a progetto, occasionali etc.
Non hanno invece diritto agli ANF i lavoratori autonomi, cioè artigiani, commercianti, liberi professionisti e coltivatori diretti.
4. Assegno familiare: quale reddito considerare e come si calcolano
In termini economici la prestazione si calcola tenendo conto delle tabelle stilate annualmente dall’INPS con importi decrescenti per scaglioni crescenti di reddito e cessa in corrispondenza di soglie di esclusione diverse a seconda della tipologia familiare. Per alcune tipologie di nuclei (ad esempio, nuclei monoparentali o con componenti inabili) sono previsti inoltre importi e fasce reddituali più favorevoli.
Le tabelle degli importi sono pubblicate annualmente dall’INPS in tabelle valide dal 1° luglio di ogni anno fino al 30 giugno dell’anno seguente.
Per conoscere se si ha diritto o meno a percepire l’assegno familiare (e sapere il suo importo) bisogna prendere in esame il reddito composto da alcune voci:
- i redditi complessivi assoggettabili all’Irpef (da lavoro, da pensione, da immobili, rendite…). Che si trovano nel Cud o nella dichiarazione dei redditi;
- i redditi di qualsiasi altra natura (redditi esenti da imposta, soggetti alla ritenuta alla fonte, a imposta sostitutiva). Solo se superano una determinata soglia.
Il reddito da prendere in considerazione è quello prodotto nell’anno solare precedente al 1° luglio di ciascun anno e ha valore fino al 30 giugno dell’anno successivo. Requisito fondamentale per richiedere gli ANF è che almeno il 70% del reddito familiare derivi da lavoro dipendente o assimilato.
5. Come richiedere gli assegni familiari
Spetta direttamente al lavoratore fare richiesta degli assegni familiari presso un Patronato. La domanda per gli ANF deve essere fatta a partire da luglio e il Patronato si occupa di compilare e inviare la richiesta telematica all’INPS. Una volta accettata la domanda l’INPS crea sul portale nella sezione del lavoratore un file che il consulente del lavoro (colui che si occupa delle buste paga per l’azienda) utilizza per calcolare l’importo mensile degli assegni da erogare in busta paga. Il modulo è scaricabile sul sito dell’Inps nella sezione “Moduli – Prestazioni a sostegno del reddito”.
E’ importante precisare che fino a quando l’INPS non accetta la domanda il contributo non viene erogato in busta paga. La domanda è retroattiva, quindi, al momento dell’approvazione l’INPS si impegna a saldare tutti i mesi persi fino a quella data in un’unica soluzione.
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Novella Toloni