Aprire Partita IVA: quanto costa e come si fa
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Aprire partita iva… un tema così comune ma così caotico allo stesso tempo. Quante volte ti sei messo a cercare su internet alcune informazioni sulla partita iva? Come avrai visto, ci sono migliaia e migliaia di informazioni che spesso e volentieri sono inesatte, poco precise e generano confusione.
Per questa ragione oggi ho pensato di redigere una guida (che puoi trovare anche in video) ad hoc in cui ti spiegherò:
- come si apre la partita iva,
- quando è necessario aprirla;
- quanto costa,
- quale regime fiscale devo scegliere (forfettario, ordinario..), cos’è il regime semplificato,
- quanto ammonta la contribuzione INPS (come funziona e quanto costa)
Come vedi le nozioni sono tante ma non spaventarti: cercherò di spiegare ogni concetto al minimo dettaglio aiutandomi anche con degli esempi pratici.
Pronto? Iniziamo!
Come si apre la partita iva
Come per ogni concetto, partiamo dalla base, quindi come si apre la partita iva.
La partita iva è un codice semplice che va ad identificare fiscalmente e si apre quando l’imprenditore decide di intraprendere un’attività professionale o imprenditoriale.
La procedura tecnica prevede l’inoltro di una richiesta di attribuzione della partita iva all’Agenzia delle Entrate, l’ente che si occupa del rilascio del codice alfanumerico. In alcuni casi la richiesta all’Agenzia delle Entrate può essere fatta individualmente, è il caso dei liberi professionisti (no artigiani o commercianti).
La procedura quindi è la richiesta di rilascio del numero di partita iva a fronte della tipologia di attività che andremo a svolgere.
Come viene identificato il tipo di attività? Attraverso il codice ateco.
Un altro modo per aprire la partita iva, è quello di rivolgersi ad un professionista, un intermediario autorizzato all’apertura della partita iva. L’intermediario compila (previa autorizzazione del cliente) una pratica telematica e la inoltra all’Agenzia delle Entrate.
Quanto costa aprire partita iva individuale?
Il rilascio della partita iva è gratuito, si pagano quelli che sono i diritti camerali laddove ci sia l’iscrizione al registro delle imprese (come il caso di artigiani e commercianti). La differenza la fa l’onorario del professionista a cui si decide di rivolgersi.
La scelta del regime fiscale
quando decidiamo di intraprendere una nuova attività, dobbiamo scegliere il nostro regime fiscale di appartenenza. Sono 2 i regimi fiscali per la partita iva:
- forfettario
- ordinario
La differenza è che il regime forfettario è più conveniente ai fini fiscali e previdenziali, permettendoti un risparmio non indifferente. In questo video parlo della differenza tra regime forfettario e ordinario.
Libero professionista, artigiano o commerciante
Tutte le persone fisiche (libero professionisti, artigiani o commercianti) che hanno partita iva sono denominate “ditte individuali”.
Quindi a livello giuridico, avere una partita iva significa essere una ditta individuale.
Quando si apre una partita iva (quindi una ditta individuale) è fondamentale identificarci o come Libero Professionisti (quindi occorre solo iscriversi all’Agenzia delle Entrate) oppure come Artigiani o Commercianti, i quali hanno anche l’iscrizione al Registro delle Imprese.
Per quanto riguarda il pagamento dei contributi previdenziali, il Libero Professionista paga quella che è la gestione separata INPS. Cioè significa che paga i contributi in percentuale al proprio reddito (sia nel forfettario sia nell’ordinario).
Il commerciante o l’artigiano pagheranno anche loro i contributi in proporzione al proprio fatturato (minore rispetto al libero professionista) ma di contropartita hanno l’iscrizione all’INPS che prevede una contribuzione minima obbligatoria.
Ad esempio: parrucchieri, elettricisti, idraulici, falegnami hanno dei contributi minimi obbligatori (ad esempio 4.000 euro all’anno) a prescindere dal fatturato ed in più ha una contribuzione in percentuale per il reddito superiore a 17.000 euro.
In altre parole, fino ai 17.000 euro di reddito artigiani e commercianti pagano i contributi minimi. Dai 17.000 euro pagheranno i contributi nella misura del 24% fino ad un reddito di 100.000 euro.
La contribuzione massima per i commercianti e artigiani si aggira intorno ai 25.000 euro annui.
Ritorniamo al Libero Professionista, il quale paga circa un 26% di contributi INPS sul reddito che va a dichiarare.
Come si determina il reddito?
REGIME FORFETTARIO |
Totale Introiti (compensi, fatture, corrispettivi) * una percentuale che viene assegnata in base al proprio codice ATECO.Generalmente le percentuali più comuni sono: 78% per chi fa consulenza;67% per gli artigiani;40% per i commercianti. Il risultato di questa moltiplicazione è il nostro REDDITO. Sul reddito pagheremo un’imposta sostitutiva che è: il 5% se sei una startup il 15% se già lavoravi |
REGIME ORDINARIO |
Ricavi di impresa – costi d’impresa inerenti = reddito. |
Vediamo ora come si paga l’INPS in base a Libero Professionisti e Artigiani / Commercianti.
Una volta determinato il REDDITO, il Libero Professionista paga una percentuale di circa 26%.
L’artigiano e il commerciante invece pagano:
- i contributi minimi obbligatori: circa 4.000 euro annui
- il 24% per la parte di reddito superiore ai 17.000 euro
Vediamo un esempio pratico: un artigiano ha un reddito di 20.000 euro sui quali deve pagare 4.000 euro più il 24% della parte eccedente dei 17.000 euro (quindi il 24% di 3.000 euro). Quindi dovrà pagare un totale di 4.720 euro di contributi.
Per quanto riguarda il Libero Professionista invece, su un reddito di 20.000 euro pagherà il 26%, quindi 5.200 euro.
A parità di reddito, il Libero Professionista paga di più.
Conclusioni
In questo articolo ho cercato di spiegarti come si apre la partita iva e nello specifico mi sono soffermato sul costo, che dipende dall’onorario del professionista a cui ci rivolgiamo.
Quando si apre partita iva? Quando si inizia la propria attività professionale.
Il regime fiscale che è più conveniente in linea di massima è quello del forfetario a meno che, a seguito di simulazioni, non ci siano delle clausole che lo impediscono o lo rendono svantaggioso.
La contribuzione INPS per i Liberi Professionisti con la gestione separata e in cassa per artigiani e commercianti.
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Alla prossima guida,
Avv. Carlo Alberto Micheli