AGEVOLAZIONI FISCALI SULLE DONAZIONI
INDICE DEGLI ARGOMENTI TRATTATI
1. Perché è conveniente per aziende e privati fare beneficenza
Donare fa bene alle associazioni di volontariato ma fa bene anche (e soprattutto) alle aziende e alle persone fisiche. Indagini di settore (riportate dal Sole 24 Ore) hanno infatti rilevato l’alto impatto positivo che le donazioni hanno all’esterno di un’azienda (aumentano la reputazione e il brand value, ad esempio) ma anche al suo interno. Il 67% delle società prese in esame, puntando sul volontariato aziendale, hanno sviluppato lo spirito di squadra, l’organizzazione e il senso di appartenenza.
Molti non sanno, però, che sulle donazioni si ottengono agevolazioni fiscali importanti sia per le imprese sia per i semplici cittadini che fanno beneficenza. Ma quali sono questi vantaggi e perché è così conveniente donare alle associazioni di volontariato?
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2. Limiti di deducibilità per le società
Le aziende che decidono di donare parte dei loro proventi o beni in natura alle associazioni di volontariato possono usufruire di alcuni importanti agevolazioni fiscali. Per le liberalità in denaro in favore di fondazioni e/o associazioni riconosciute attive nei settori dei beni culturali e della ricerca scientifica (Onlus, organizzazioni di volontariato (Odv) e associazioni di promozione sociale (Aps)), l’articolo 14 del Dl 35/2005 consente una deduzione nei limiti del 10% del reddito complessivo, nella misura massima di 70mila euro. Nel caso di una donazione in natura di un bene si considera, invece, il valore normale del bene desumibile da listini, tariffari, mercuriali o simili o, per particolari categorie di beni da una perizia di stima.
3. Limiti di deducibilità per le persone fisiche
Anche le persone fisiche possono usufruire dei vantaggi fiscali previsti per coloro che decidono di donare a Organizzazioni di Volontariato o altri Enti del Terzo Settore iscritti nel Registro Unico. Vi sono, in particolare, due tipi di agevolazione di cui tenere conto: la detrazione di imposta e la deduzione dal reddito imponibile IRPEF. Ovviamente per la stessa erogazione non è possibile fruire sia della detrazione che della deduzione, ma sarà necessario scegliere la soluzione più vantaggiosa.
L’Art. 14, decreto legge n. 35/2005 stabilisce che le liberalità in denaro o in natura erogate da persone fisiche in favore delle Onlus sono deducibili fino al 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque non oltre un importo di 70.000 euro annuo.
Le erogazioni liberali in denaro o in natura fatte effettuate da persone fisiche verso associazioni di volontariato come Onlus, Aps e Organizzazioni di volontariato (Odv) possono usufruire anche di una detrazione d’imposta variabile:
- Detrazione del 19% – per un importo non superiore a 2.065,83 euro a favore delle Onlus per le popolazioni colpite da calamità pubbliche o da altri eventi straordinari;
- Detrazione del 26% – per un importo non superiore a 30.000 euro a favore di Onlus e iniziative umanitarie, religiose o laiche;
- Detrazione del 30% – per un importo non superiore a 30.000 euro a favore di Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus)
- Detrazione del 35% – per un importo non superiore a 30.000 euro a favore di Organizzazioni di volontariato (OdV).
E’ importante chiarire che ai fini della deduzione la donazione in denaro va sempre effettuata tramite sistemi di pagamento tracciabili (versamenti bancari/postali, carte di debito/credito/prepagate, assegni bancari/circolari). La Legge di Bilancio 2020, infatti, ha introdotto l’obbligo di tracciabilità per poter usufruire della maggior parte delle detrazioni fiscali. Non è infatti riconosciuto alcun incentivo per i pagamenti in contanti.
Novella Toloni