Aprire partita IVA come libero professionista
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Aprire partita IVA come libero professionista: i costi, il regime fiscale, i limiti di fatturato
Per aprire la partita Iva in qualità di liberi professionisti è necessario compilare un modulo apposito: per le persone fisiche è il Modello Apertura partita Iva AA9; per i soggetti diversi dalle persone fisiche è il Modello Apertura partita Iva AA7; per i soggetti non residenti in Italia, infine, è il Modello Apertura partita Iva ANR3.
Questo documento può essere scaricato dall’Agenzia delle Entrate, stampato, compilato e consegnato a mano; chi preferisce fare tutto online deve solo scaricare il software apposito a disposizione sul sito.
Il software in questione, infatti, permette di predisporre un file telematico per l’invio.
I costi
I costi di apertura della partita Iva per i liberi professionisti potrebbero rappresentare un tasto dolente, ma in realtà sono meno proibitivi di quel che si possa ipotizzare.
In verità, se si fa tutto da soli, aprire la partita Iva è addirittura gratuito; diverso è il caso in cui ci si affidi a un patronato o a un commercialista.
Il codice Atecofin può essere individuato senza difficoltà: esso dipende a seconda dell’attività che si svolge.
Nel modello di apertura della partita Iva è indispensabile segnalare dove vengono tenute le scritture contabili e qual è il regime fiscale di cui si vuole usufruire.
Quale regime fiscale scegliere
Da poco tempo, per esempio, è entrato in vigore il regime forfettario, che ha preso il posto del regime dei minimi e che è stato messo a punto per i liberi professionisti che mantengono il proprio reddito annuale sotto un certo limite, anche in questo caso individuato in funzione dell’attività svolta.
Questo regime fiscale è Iva esente, il che vuol dire che nelle fatture non è necessario inserire l’Iva ai compensi. In tal modo non ci si deve preoccupare della dichiarazione Iva trimestrale e annuale.
In più, il regime forfettario è esente dalla ritenuta d’acconto e presuppone una tassazione Irpef al 5% per i primi 5 anni, destinata a salire al 15% dal sesto anno in poi.
Nel caso in cui si opti per il regime semplificato o per il regime ordinario, invece, la percentuale di tassazione Irpef sale a seconda degli scaglioni di reddito, da un minimo del 23 a un massimo del 42%.
I limiti di fatturato
- Per i commercianti all’ingrosso e al dettaglio, con i codici Ateco 45, da 46.2 a 46.9, da 47.1 a 47.7 e 47.9, il limite di fatturato da tenere in considerazione è di 50mila euro;
- per i liberi professionisti che lavorano come venditori ambulanti di bevande e prodotti alimentari, con il codice Ateco 47.81, il limite è di 40mila euro; per gli intermediari del commercio, con il codice Ateco 46.1, il limite è di 25mila euro;
- per le attività professionali, con i codici Ateco 64, 65, 66, 69, 70, 71, 72, 73, 74, 75, 85, 86, 87 6 88, il limite è di 30mila euro;
- per i liberi professionisti che svolgono attività economiche, con codici Ateco 01, 02, 03, 05, 06, 07, 08, 09, 12, 13, 14, 15, 49, 50, 51, 52, 53, 58, 59, 60, 61, 62, 63, 82, 90, 91, 92, 93, 94, 95, 96, 97, 98 e 99, il limite è di 30mila euro.
Se vuoi aprire una partita IVA come libero professionista ti offriamo una prima consulenza gratuita e senza impegno con la quale potrai avere informazioni personalizzate.