AUTONOMI INPS: ESONERO CONTRIBUTIVO ACCONTI 2021
INDICE DEGLI ARGOMENTI TRATTATI
1. Introduzione autonomi Inps
Importanti novità in materia di contributi per i lavoratori autonomi. La legge di Bilancio 2021 (n°178/2020 all’articolo 1, comma 20) ha istituito un fondo specifico con risorse di 2,5 miliardi di euro che garantisce il parziale esonero contributivo, fino ad un massimo di 3mila euro, a lavoratori autonomi e imprenditori iscritti alla relativa gestione speciale dell’Inps o alla gestione separata, oltre agli iscritti alle Casse di previdenza dei professionisti.
Ad inizio maggio il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, ha firmato il decreto attuativo (con prossima pubblicazione) per specificare i criteri e le modalità di concessione dell’esonero.
Scopriamo insieme quali sono i requisiti, i beneficiari e le modalità di accesso all’agevolazione.
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2.autonomi Inps: Chi può usufruire dell’esonero
La platea dei beneficiari dell’esonero contributivo Inps è ampia e comprende tutti i lavoratori iscritti alla gestione artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri nonché i titolari di reddito di lavoro autonomo non occasionale (articolo 53 del Tuir) iscritti alla gestione separata Inps, inclusi lavoratori soci e componenti di studi associati.
3. Requisiti per ottenere l’esonero
Per poter ottenere l’agevolazione contributiva Inps, i soggetti interessati devono avere avuto un calo di fatturato secondo soglie stabilite dal decreto attuativo. Come molte altre agevolazioni legate all’emergenza Covid, infatti, aver avuto una diminuzione dei ricavi è requisito fondamentale.
In sostanza per gli iscritti alle gestioni Inps – che abbiano avviato l’attività entro il 2019 – i requisiti per poter accedere all’esonero consistono nel:
a) calo del fatturato o dei corrispettivi (relativi all’anno 2020) non inferiore al 33% rispetto al 2019;
b) reddito complessivo di lavoro nel 2019 non superiore a 50mila euro. E’ opportuno precisare che i limiti reddituali non sono applicabili a coloro che hanno iniziato l’attività nel 2020.
Ma cosa si intende per “reddito complessivo”?
Il chiarimento arriva dall’articolo 8 del Tuir (comma 20, legge 178/2020), che include nella nozione anche i redditi afferenti ad altre categorie. Mentre per quanto riguarda gli iscritti alla gestione artigiani e commercianti e alla gestione separata il decreto rimanda al quadro RR di Unico o dai redditi delle attività agricole che emergano dalla stessa dichiarazione all 31 luglio.
c) assenza di rapporti di lavoro subordinato – ad eccezione dei contratti intermittenti senza indennità di disponibilità e dei trattamenti pensionistici diretti (escluso l’assegno ordinario di invalidità);
d) regolarità dei pagamenti – i soggetti con posizioni attive presso l’Inps dovranno risultare regolari nei versamenti contributivi e dovranno avere saldato le quote di contribuzione non oggetto di esonero. I mancati pagamenti potrebbero, infatti, annullare il beneficio anche se sussistono i requisiti.
4. Quali sono i contributi oggetto di esonero?
I lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali, come artigiani e commercianti, possono ottenere l’applicazione dell’esonero sulla contribuzione di competenza 2021, al netto di qualsiasi altra agevolazione contributiva. L’esenzione si applica al titolare della posizione per un totale dato dalla somma dell’importo dei contributi esonerabili per ciascun lavoratore, collaboratore o familiare coadiutore applicando per ciascuno il massimale di 3mila euro, calcolato sui mesi di attività del singolo lavoratore per le sole rate contributive di competenza del 2021.
Artigiani e commercianti – si legge nelle note del decreto attuativo – sono dunque esonerati per le tre rate di minimale (fra maggio e novembre) dovute a titolo di acconto per il 2021, con riguardo ai soli contributi fissi.
I soggetti che non hanno il minimale sono comunque esonerati per gli acconti 2021 in scadenza entro fine anno.
Mentre per i liberi professionisti iscritti alla gestione separata, sono esonerabili gli acconti del 2021 da saldare entro il 31 dicembre 2021.
Il decreto prevede infine il rimborso – fino ad esaurimento fondi – dei contributi esonerabili che sono già stati saldati anche tramite compensazione se il saldo da versare ecceda la quota ancora esonerabile.
Attenzione! L’esonero contributivo può essere richiesto ad una sola gestione e riguarda i soli contributi previdenziali di competenza e dovuti per il 2021, escludendo qualsiasi contribuzione integrativa e premi dovuti a Inail.
Novella Toloni