Come portare la pensione all’estero e dove conviene fiscalmente
INDICE DEGLI ARGOMENTI TRATTATI
Andare in pensione mi costa 1 milione di euro, lentamente sottratti dai nostri stipendi per 35 lunghi anni. E poi con cosa mi ritrovo?
Con 1500 euro al mese, se mi va bene per condurre una vita dignitosa e godermi i nipoti.
Sai che ho fatto un conto per capire davvero quanto spendiamo per andare in pensione e quanto ci ritorna:
In Italia, fonte ocse, siamo a livello di cuneo fiscale e contributivo ben di sopra alla media europea. Mentre questa si assesta al 46,5% noi sfioriamo il 60%, di cui il 33% di soli contributi valevoli per la nostra pensione.
Considerando uno stipendio medio di 1500 euro netti, lordo pari a 3750 io verserei contributi per un importo di circa 1240 euro al mese. Per 35 anni. Totale 520.800 euro.
Se li avessi investiti attraverso un piano di accumulo, ad interesse composto, con un rendimento al 6% annuo di media, quindi anche prudenziale per un orizzonte temporale cosi ampio, adesso mi ritroverei con 1,7 milioni di euro.
Vuoi 1,7 milioni di euro, oppure una pensioncina misera di 1500 euro?
Siccome ormai la frittata è fatta e gli anni sono passati, potresti anche esser stanco di continuare a versare nelle tasche bucate dell’erario italiano e perché no fare la tanto voluta esperienza all’estero.
In questo articolo vedremo:
- Come portare la pensione all’estero
- Quali sono i paesi maggiormente attrattivi per i pensionati
- A cosa dobbiamo fare attenzione
Io sono Carlo Alberto Micheli, Avvocato e Dott. Commercialista, fondatore di Myaccounting.it – servizio di commercialista online. La prima consulenza fiscale è gratuita, quindi CLICCA QUI e approfittane subito! I miei contenuti sono anche in podcast sulle principali piattaforme.
Ti sei appena accorto di aver pagato anche troppo, è il momento di fare i bagagli e finalmente godersi qualche soldo senza che lo stato pretenda sempre di più.
1.Come portare la pensione all’estero
Ricevere la pensione all’estero è abbastanza semplice, sul sito dell’inps è presente una sezione apposita.
L’INPS paga pensioni all’estero in circa 165 paesi, inoltre paga all’estero sia pensioni in regime di totalizzazione internazionale (pensioni in regime internazionale) che pensioni liquidate sulla base di sola contribuzione italiana (pensioni in regime nazionale); la gestione del servizio di pagamento delle pensioni INPS è affidata a Citibank N.A.
Il pensionato residente all’estero può chiedere il pagamento:
- nel paese estero di residenza, con accredito su conto corrente bancario o allo sportello. Nel caso in cui le condizioni locali non consentano alcuna delle modalità di pagamento indicate, l’INPS può autorizzare la banca all’emissione e spedizione di un assegno di deposito non trasferibile. Il pagamento attraverso la spedizione di assegno è una modalità eccezionale;
- in un paese estero diverso da quello di residenza, tramite accredito su conto corrente bancario;
- in Italia, con accredito su conto corrente bancario o allo sportello tramite delegato.
- Il pensionato può riscuotere la pensione in contanti allo sportello presso i partner locali della banca che gestisce i pagamenti. Nella maggior parte dei paesi, il pagamento viene localizzato presso agenzie Western Union.
Se sei residente all’estero, la pensione la riscuoti senza applicazione delle imposte dirette, che invece dovrai versare nel paese di residenza.
E come scegliere il paese di trasferimento? Quali sono le mete preferite? Quali sono le ragioni di una scelta?
2.Quali sono i paesi maggiormente attrattivi per i pensionati
Tra le mete preferite dai pensionati italiani ci sono:
Il Portogallo, l’isola di Cipro, Malta e la Spagna – almeno per quanto riguara il sole e il mare
Ci sono poi paesi dell’est Europa come Romania, Bulgaria o Croazia per quanto riguarda la fi… scalità.
La scelta va fatta non solo dal punto di vista economico, ma anche logistico. Gli spostamenti.
Se è pur vero che nelle zone lontano dalle città principali in tutti questi paesi il costo della vita è molto inferiore rispetto all’italia è un dato di fatto come i collegamenti siano spesso molto complessi. Nelle città principali il costo della vita sale, ma è molto inferiore rispetto a quello delle grandi città italiane.
Proviamo a fare qualche esempio comparato:
Bulgaria e Portogallo, con meno di 500 euro mese si trovano belle case grandi. In bulgaria lontano dalle città si possono trovare anche case a 50-100 euro al mese.
Il costo della vita è mediamente inferiore del 30% rispetto all’Italia in portogallo e con percentuali superiori nei paesi dell’est europa. Bulgaria fino al 46% meno.
La fiscalità è davvero conveniente per i nuovi residenti. In Portogallo c’è esenzione da imposta sul reddito per 10 anni per i residenti non abituali. In Bulgaria c’è esenzione senza limiti di tempo per i nuovi residenti.
Ogni paese cerca di attrarre con politiche fiscali nuovi residenti, quindi sta solo a noi individuare quello che più può fare al caso nostro e alle nostre esigenze. Anche se questi paesi sono molto diversi tra loro ci sono aspetti sui quali dobbiamo prestare la massima attenzione:
3.A cosa dobbiamo fare attenzione
- In primo luogo alla LINGUA, un conto sono le lingue simili all’italiano e derivanti dal latino come spagnolo, portoghese e romeno, un conto sono quelle con ceppi più in la con simboli strani insomma.
- Attenzione alle procedure sul cambio di residenza. È necessario farsi assistere altrimenti si rischia di vanificare tutto e perdere le agevolazioni.
- Sanità: è nell’età avanzata che dobbiamo affrontare con più frequenza le questioni sanitarie e non tutti i farmaci sono disponibili in questi paesi e in ogni caso sarà necessario fare una buona, ottima assicurazione sanitaria per coprire costi di ricovero o nel peggiore dei casi di rimpatrio in italia per ragioni sanitarie
Insomma, fare si può far tutto. Ma facciamo attenzione.
Avv. Carlo Alberto Micheli
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