Il Decreto Rilancio finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale
1. Il Decreto Rilancio finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale: le lunghe attese sono finite
Dopo una lunga fase di trattative all’interno della maggioranza governativa, il “Decreto Rilancio” è stato finalmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 maggio.
Un decreto, questo, che giunge a destinazione dopo il Cura Italia e il decreto liquidità, con un pacchetto di misure da ben 155 miliardi in termini di saldo netto da finanziare.
L’obbiettivo è quello di una manovra anti-crisi, un testo che ha voluto rifinanziare molte delle misure del decreto Cura Italia, introducendo nuovi interventi per famiglie, lavoratori e aziende per uscire dalla crisi economica scaturita dall’emergenza Covid-19.
In merito alla corresponsione delle somme spettanti ad ogni categoria, il ministro Gualtieri ha assicurato che:
– il versamento dei 600 € spettanti ai lavoratori autonomi assegnatari sarà molto celere – confermando, addirittura, che l’accredito avverrà nel giro di 2-3 giorni a partire da oggi 20 maggio! -,
– sarà possibile, sempre a partire da oggi 20 maggio, richiedere i 1.200 € per il bonus babysitter o per i centri estivi per bambini,
– da giugno, invece, verranno erogati i contributi a fondo perduto per le imprese e la terza tranche fino a 1.000 € per gli autonomi.
2. Il Decreto Rilancio finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale: le proposte per famiglie, lavoratori e aziende
Di seguito, vediamo alcune delle principali proposte espresse dall’esecutivo.
– Reddito di emergenza: varia da 400 a 800 € a seconda del nucleo familiare; la richiesta andrà inoltrata all’Inps entro giugno. Le risorse saranno erogate in 2 quote, ciascuna pari all’ammontare riconosciuto.
Per essere beneficiari di tale reddito, bisognerà rispettare, cumulativamente, 4 condizioni:
a) residenza in Italia,
b) reddito familiare ad aprile 2020 inferiore alla soglia di Rem spettante,
c) patrimonio mobiliare familiare nel 2019 inferiore a 10mila € (accresciuto di 5mila € per ogni componente successivo al primo, fino a un massimo di 20mla €),
d) Isee inferiore a 15mila euro.
– Smart working: i genitori dipendenti del settore privato con almeno un figlio minore di 14 anni hanno diritto a svolgere il lavoro agile da remoto fino al termine dello stato di emergenza.
– Congedi e babysitter: il provvedimento proroga i congedi parentali fino a un massimo di 30 giorni per genitori lavoratori dipendenti del privato con figli di età non superiore ai 12 anni. La loro indennità sarà pari al 50% della retribuzione. In alternativa è consentito cumulare il bonus babysitter da 600 euro del decreto Cura Italia (pari a 1.200 € per chi non l’avesse ancora ottenuto). Il budget può essere speso anche per i centri estivi e i servizi integrativi all’infanzia.
– Bonus vacanze: 500 € per le famiglie composte da 3 o più persone, 300 € per una coppia e 150 per un single, spendibile in alberghi, bed & breakfast o campeggi, a partire dal 1° luglio al 31 dicembre 2020. L’unica condizione prevista riguarda l’Isee che non deve essere superiore a 40mila €.
– Stop a 30 milioni di atti e cartelle: sono state rinviate al 1° settembre le notifiche di circa 22 milioni di cartelle esattoriali.
– Superbonus al 110% per le ristrutturazioni: è prevista la detrazione nella misura del 110% delle spese sostenute tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021 per interventi volti ad incrementare l’efficienza energetica degli edifici (ecobonus) e la riduzione del rischio sismico (sismabonus). Lo sconto fiscale è riconosciuto anche per gli interventi effettuati sulle seconde case, a patto però che non siano villette unifamiliari.
Bonus acquisto biciclette: è previsto un bonus che copre fino al 60% della spesa per l’acquisto di bici, e-bike e monopattini elettrici, segway, hoverboard e monowheel o abbonamenti a servizi di sharing purché non di autovetture.
– Cassa integrazione: i datori di lavoro possono utilizzare la cassa integrazione per una durata massima di 9 settimane, dal 23 febbraio al 31 agosto 2020. Solo dopo aver esaurito tutto il periodo concesso, potranno ottenere ulteriori 5 settimane. Una volta utilizzate tutte le 14 settimane, dal 1° settembre al 31 ottobre potranno richiedere, con una nuova procedura, ulteriori 4 settimane di trattamento.
– Licenziamenti: stop ai licenziamenti per altri 3 mesi
– Bonus 600 euro partite Iva: per il mese di aprile, saranno erogati 600€ in favore di professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore spettacolo, lavoratori agricoli.
A maggio, invece, si prevede il versamento di 1.000 € in favore di liberi professionisti titolari di partita Iva che hanno perso almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 e ai co.co.co che hanno cessato il rapporto di lavoro.
– Colf e badanti: è riconosciuta per i mesi di aprile e maggio 2020 un’indennità mensile di 500 €, per ciascun mese, ma a determinate condizioni: i lavoratori domestici non devono convivere con il datore di lavoro, né aver beneficiato di altre indennità introdotte dal decreto Cura Italia.
– Cancellato saldo e acconto Irap fino a 250 milioni di fatturato: esenzione in favore delle imprese e dei lavoratori autonomi dal versamento del saldo Irap dovuta per il 2019 e dell’acconto Irap dovuta per il 2020 – a condizione, però, che il volume di ricavi e compensi siano compresi tra 0 e 250 milioni €. Permane, invece, l’obbligo di versamento degli acconti per il periodo di imposta 2019.
– Rinvio pagamento tasse di marzo, aprile e maggio al 16 settembre: le tasse dei mesi di marzo, aprile e maggio potranno essere pagate dal mese di settembre in un’unica soluzione o dilazionando il versamento in 4 rate di pari importo. Sono, inoltre, sospesi fino al 31 agosto 2020 i pignoramenti su stipendi, salari e pensioni effettuati dall’agente della riscossione; mentre in merito ai pagamenti di avvisi bonari e avvisi di accertamento in scadenza tra l’8 marzo e il giorno antecedente all’entrata in vigore del decreto, i versamenti potranno essere effettuati entro il 16 settembre.
– Indennizzi a fondo perduto per le piccole imprese: per le piccole imprese (inclusi lavoratori autonomi titolari di partita Iva o di reddito agrario), il decreto Rilancio ha previsto un contributo a fondo perduto, erogabile previo presentazione di un’istanza online sul sito web dell’Agenzia delle Entrate entro 60 giorni dall’avvio della procedura telematica per la trasmissione delle domande. L’impresa potrà accedere al beneficio solo se, nel 2019, ha avuto un giro di affari inferiore a 5 milioni €, nonché una perdita di fatturato o compensi di almeno 1/3, tra aprile 2020 e lo stesso mese del 2019. L’ ammontare dell’indennizzo verrà calcolato in percentuale al fatturato registrato.
Nello specifico:
a) 20% per i soggetti che nel 2019 hanno registrato ricavi o compensi al di sotto dei 400mila €,
b) 15% sopra i 400mila € e fino a 1 milione di €,
c) 10% oltre 1 milione e fino a 5 milioni di € (il contributo, nel caso di indennizzo più alto, può arrivare a 41mila euro).
– Bollette più leggere per le Pmi.
– Niente Imu sugli alberghi e Tosap bloccata fino a ottobre.
– Fondo da 50 milioni per il 2020 a sostegno del turismo: in favore di aziende termali e degli stabilimenti balneari (utilizzabili anche per le spese di sanificazione e di adeguamento conseguente alle misure di contenimento contro la diffusione del COVID-19).
Dott.ssa Adriana Valentino