Imu e Tari 2021: novità per i pensionati residenti all’estero
INDICE DEGLI ARGOMENTI TRATTATI
1. Introduzione
Sei un pensionato/a residente all’estero e possiedi un immobile in Italia? La Legge di Bilancio 2021 prevede importanti novità in tema di IMU e TARI.
Di seguito vedremo nel dettaglio di cosa si tratta e chi ha effettivamente diritto all’agevolazione.
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2. Riduzione Imu e Tari 2021: di cosa si tratta
Partiamo con il capire come stavano le cose fino al 2019: le imposte sulla prima casa non venivano richieste ai pensionati residenti all’estero e iscritti all’Aire, in quanto venivano intese come “prima casa”. La condizione necessaria per poter usufruire di tale agevolazione era però che l’immobile non fosse locato o concesso in comodato d’uso.
Con la Legge di Bilancio 2020 però questa esenzione era stata abolita per evitare una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea, che ravvisava una sorta di discriminazione nei confronti dei cittadini comunitari possessori di immobili in Italia.
La Legge di Bilancio 2021 prevede che non sarà più “un’esenzione”, ma si tratterà di una riduzione. Con lo stanziamento di 12 milioni di euro, che andranno a coprire le agevolazioni ripartiti a livello locale, è stato possibile prevedere una riduzione dell’IMU pari al 50%, mentre per quanto riguarda la TARI, ovvero la tassa sui rifiuti, è prevista una riduzione dei due terzi dell’imposta.
3. Riduzione Imu e Tari 2021: a chi spetta
Vediamo ora a chi spetta quest’importante agevolazione. Nel comma 48 dell’art.1 della Legge di Bilancio 2021 si legge che la riduzione è prevista per “una sola unità immobiliare a uso abitativo, non locata o data in comodato d’uso, posseduta in Italia a titolo di proprietà o usufrutto da soggetti non residenti nel territorio dello Stato che siano titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia, residenti in uno Stato di assicurazione diverso dall’Italia”.
Cosa significa? Che possono beneficiare di questa agevolazione i cittadini residenti fiscalmente all’estero e con pensione estera.
Nello specifico, a differenza di quanto previsto fino al 2019, non è più richiesta la cittadinanza italiana o l’iscrizione all’AIRE, ma è requisito unico percepire una pensione internazionale, ovvero maturata con lavoro prestato all’estero in Paesi Extracomunitari con i quali l’Italia abbia stipulato una Convenzione bilaterale in materia di protezione sociale (sono dunque escluse le pensioni maturate con i soli contributi previdenziali italiani).
Vediamo ora quali sono i Paesi “convenzionati” (vedi tabella):
4. Conclusioni
Nonostante una forma decisamente diversa dall’agevolazione prevista fino al 2019, non è detto che siano mosse altre critiche da parte dell’UE. Ma nel frattempo è bene sapere come muoversi in vista della prossima scadenza dell’IMU prevista per il 16 giugno 2021.
Veronica Boggian
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