Patent Box 2022: come ottenere le deduzioni fiscali
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Fra le possibilità di ottenere deduzioni fiscali a disposizione delle imprese c’è il Patent Box, un’agevolazione fiscale legata agli investimenti in ricerca e sviluppo di beni immateriali. La disciplina del Patent Box ha subito modifiche significative nel 2021 con l’art. 6 del D.L. n. 146/2021, perciò tutte le imprese che usano o vogliono utilizzare questo strumento per pagare meno tasse devono conoscere la nuova normativa.
Il Patent Box così come lo conoscevamo fino a oggi prevedeva la deduzione dall’imponibile del 50% del reddito derivante dall’utilizzo di beni immateriali quali software, brevetti, certificati, disegni, marchi, know how di vario tipo. La condizione per poter ottenere l’agevolazione era l’investimento delle risorse così ricavate in ricerca e sviluppo, secondo determinati criteri. Dal 2021 questo regime fiscale cambia totalmente, ma rimane un punto fisso il fatto che per un’azienda sia conveniente investire in beni immateriali come marchi e brevetti, perché si ottengono agevolazioni che vanno dalla tassazione speciale delle royalties al Patent Box.
Le novità del Patent Box dal 2021
Il nuovo Patent Box ha l’obiettivo di semplificare l’agevolazione e incrementarla: la precedente deduzione viene abrogata in favore di una “ultradeduzione” del 110% dei costi sostenuti per lo sviluppo di software protetti da copyright, brevetti industriali, disegni e modelli. Il MISE specifica che per “sviluppo” non si intende solo la creazione di questi beni, ma anche il mantenimento, il potenziamento, la tutela e l’accrescimento del loro valore.
Si noti che, rispetto alla vecchia normativa, qui vengono esclusi dall’agevolazione i redditi derivanti dai marchi e dai relativi diritti di sfruttamento e dal know-how d’impresa.
Nel decreto MISE 26 maggio 2020 si trova una classificazione più approfondita dei beni che possono rientrare nella deduzione. Questi beni immateriali devono risultare utilizzati dall’impresa nello svolgimento della propria attività, in modo diretto o indiretto: l’uso diretto è l’impiego in un’attività aziendale, l’uso indiretto è la concessione dei diritti di utilizzo a terzi.
Dalle indicazioni del Ministero si evince, inoltre, che il perimetro delle spese deducibili è piuttosto ampio, infatti, per esempio, copre anche i seguenti costi:
- Costi per il personale (sia dipendente sia autonomo) dedicato alle attività di sviluppo dei suddetti beni;
- Canoni di locazione e costi degli strumenti necessari per tali attività;
- Spese per servizi di consulenza attinenti alle attività rilevanti;
- Costo dei materiali necessari;
- Spese di tutela legale sui beni immateriali;
- Spese per l’ottenimento di una privativa industriale sostenute fino a 8 anni prima dell’entrata in vigore del D.L. n. 146/2021 (purché non dedotte già con il vecchio Patent Box).
Attenzione, però: tutte le spese, per essere dedotte, non devono essere sostenute con società che, direttamente o indirettamente, controllano l’impresa, ne sono controllate o sono controllate dalla stessa società che controlla l’impresa.
Quali imprese possono ottenere il Patent Box e come richiederlo
I soggetti titolari di reddito d’impresa che possono ottenere le deduzioni fiscali del Patent Box devono rispettare alcuni requisiti:
- Essere titolari del diritto allo sfruttamento economico dei beni immateriali in oggetto;
- Non usufruire del regime fiscale forfettario;
- Non determinare il proprio reddito su base catastale;
- Non essere in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità̀ aziendale;
- Svolgere attività di ricerca e sviluppo, anche tramite società diverse dalla propria, università o enti di ricerca.
Per accedere al beneficio, è sufficiente farne richiesta nella dichiarazione dei redditi del primo periodo d’imposta per il quale lo si vuole attivare: da quel momento, l’opzione sarà valida per 5 anni, sarà irrevocabile e rinnovabile.
Per chi ha opzionato la precedente versione del Patent Box nel 2020 essa rimane valida fino al 2024, ma è anche possibile richiedere di transitare dal vecchio regime al nuovo.
Infine è bene sapere che l’Agenzia delle Entrate ha già previsto nel suo provvedimento attuativo una documentazione apposita che il contribuente può predisporre in anticipo per evitare la sanzione per infedele dichiarazione nel caso in cui la richiesta dell’opzione Patent Box si riveli illegittima.
Avv. Carlo Alberto Micheli