SPID E CIE ENTRANO NEGLI SPORTELLI PUBBLICI VIA WEB
INDICE DEGLI ARGOMENTI TRATTATI
1. Il quadro normativo
Dal 1° marzo 2021 tutte le pubbliche amministrazioni si sono dovute adeguare per garantire l’accesso ai propri servizi online attraverso Spid, ovvero l’identità digitale, e la carta di identità elettronica (Cie).
L’articolo 64 del Cad – il codice dell’amministrazione digitale (Dlgs 82/2005), come modificato dal decreto-legge Semplificazioni (Dl 76/2020) – ha stabilito la data del 28 febbraio 2021 come termine ultimo per l’adeguamento a Spid e Cie da parte delle pubbliche amministrazioni. I cittadini potranno utilizzare le attuali credenziali fino al 30 settembre 2021. Da quel momento l’accesso ai servizi della Pa avverrà esclusivamente con Spid, Cie o la carta nazionale dei servizi.
Inoltre, dal 1° marzo 2021 l’Agenzia delle Entrate non rilascerà nuove credenziali Fisconline ai cittadini.
2. Come funziona l’accesso per i cittadini a Fisconline?
Bisogna distinguere:
– chi ha già le credenziali Fisconline fornite dall’Agenzia (codice fiscale, password e PIN) potrà utilizzarle fino al 30 settembre 2021. Sarà ancora possibile il rinnovo delle password scadute.
– chi non possiede le credenziali Fisconline potrà accedere all’area riservata dei servizi online dell’Agenzia utilizzando esclusivamente una delle tre modalità di autenticazione universali, SPID, CIE o CNS.
Dal 1° ottobre 2021, quindi, le credenziali Fisconline non saranno più attive e sarà necessario accedere, a scelta, con uno dei tre strumenti:
- SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale;
- CIE – Carta d’identità elettronica
- CNS – Carta nazionale dei servizi.
Attenzione: si invitano gli utenti Fisconline a tenere aggiornati i propri recapiti nell’area autenticata, per poter ricevere tempestive comunicazioni da parte dell’Agenzia durante la fase transitoria.
3. Come funziona l’accesso per i professionisti e le imprese ai servizi dell’Agenzia delle Entrate?
I professionisti e le imprese in possesso delle credenziali Entratel, Fisconline e Sister, rilasciate dall’Agenzia, potranno continuare a utilizzarle anche dopo il 1° marzo e fino alla data che sarà stabilita con un apposito decreto attuativo, come previsto dal Codice dell’amministrazione digitale.
4. Come richiedere il PIN?
Per utilizzare alcune funzioni dei prodotti software, scaricabili gratuitamente dal sito dell’Agenzia, è necessario avere il codice PIN. Chi si identifica con SPID, CIE o CNS, può comunque richiedere il codice PIN all’interno dell’area riservata.
5. Quali sono le criticità per i professionisti e le imprese?
Come accennato la scadenza del 28 febbraio 2021 non coinvolge in maniera diretta i professionisti e le imprese, poiché il sopracitato articolo 64 del Cad prevede che sia un Dpcm o un decreto del ministro dell’Innovazione a stabilire la data dalla quale i servizi della Pa saranno accessibili solo con Spid, Cie o carta nazionale dei servizi anche da parte di professionisti e aziende.
Tuttavia, diverse categorie hanno già segnalato alcune criticità che riguardano principalmentele attività seriali per conto dei clienti. Ad esempio, l’invio delle dichiarazioni dei redditi o degli F24 periodici per i dottori commercialisti o le pratiche contributive e previdenziali per i consulenti del lavoro. Operazioni che ora si effettuano entrando online nei siti dell’agenzia delle Entrate e dell’Inps o dell’Inail e che possono riguardare anche più persone in uno stesso momento.
A tal proposito ha spiegato Marco Cuchel – presidente dell’Associazione nazionale commercialisti (Anc) – che “Quando ora accedo a Entratel posso spedire con un solo file anche cento dichiarazioni dei redditi di clienti che mi hanno dato la delega in tal senso. Come potrò fare una volta che dovrò utilizzare Spid? Trattandosi di un’identità digitale strettamente personale, l’accesso alla Pa online mi consentirà di effettuare solo le operazioni relative alla mia posizione e se vorrò svolgerle anche per i clienti dovrò chiedere ogni volta le loro credenziali“.
Per venire incontro a tale esigenza, l’Agenzia delle Entrate, già nella prima fase del 28 febbraio 2021 ha previsto accorgimenti per gli intermediari, consentendogli di continuare a utilizzare le vecchie credenziali fino all’arrivo del decreto.
Maurizio Postal – componente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti – ha sottolineato come ci siano ulteriori problematiche da affrontare, tra le quali anche quella delle multiutenze, ovvero della possibilità, ora riconosciuta, di avere credenziali per più collaboratori dello studio. Ha altresì affermato
“L’Agenzia ha promesso di coinvolgerci nella soluzione di queste criticità. Speriamo lo faccia veramente”.
Tali censure sono state confermate anche da Assosoftware: “Pur condividendo la necessità di utilizzare un unico sistema di identificazione online valido per tutta la Pa -afferma il direttore Roberto Bellini – al momento esiste l’impossibilità per il professionista o per l’impresa di autenticarsi con Spid e trasmettere i dati in modo massivo direttamente dai software gestionali. Una criticità che si potrebbe risolvere con l’autenticazione effettuata attraverso certificati digitali“.
In alternativa, come evidenziato da alcuni consulenti del lavoro che hanno quotidianamente a che fare con i servizi digitali di Inps, Inail, ministero del Lavoro e agenzia delle Entrate, è possibile ricorrere alle porte di dominio. “Si tratta di un’interfaccia – spiega Francesco Duraccio, vicepresidente del consiglio nazionale della categoria – che già utilizziamo per l’Inps e l’Inail e che consente, una volta entrati con Spid, di associare l’utenza alla nostra qualifica professionale e, dunque, ci permette di navigare nelle sezioni dei siti riservati ai professionisti e di fare tutte le operazioni anche per conto dei clienti. L’Agenzia delle Entrate ci ha detto che è pronta ad adottare il sistema e anche il ministero del Lavoro si sta adeguando. Resta, però, il problema delle multiutenze, così da continuare a consentire anche ai nostri collaboratori di svolgere determinate operazioni online“.
Avv. Marialetizia Polizzi