Tassa Rifiuti – Ecco 2 tecniche su come pagare meno
Tra tutte le tasse che ci sono, la Tassa sui Rifiuti rappresenta una eccezione unica.
In sostanza incentiva un comportamento opposto rispetto a quello per cui è stata introdotta.
Mi spiego meglio: con la tassa sui rifiuti noi paghiamo il servizio di raccolta e smaltimento. La raccolta differenziata non copre tutta la penisola, ma gran parte del servizio è offerto.
A questo punto un sistema che funziona dovrebbe incentivare comportamenti virtuosi da parte dei residenti, premiandoli per quanta differenziata in più fanno e per la riduzione degli sprechi.
E quindi voi direte, certamente. Ma in Italia è cosi?
In realtà no, in Italia la tassa sui rifiuti è calcolata non sulla base dei rifiuti non differenziati prodotti, ma su un calcolo del nucleo familiare e dei metri quadri della casa.
Quindi che incentivo hanno le persone a differenziare, se tanto il costo è lo stesso?
A contrario potremmo dire che la tassa disincentiva la raccolta differenziata, tanto pago lo stesso!
In questo articolo vedremo due trucchetti, assolutamente legali per ridurre la tassa sui rifiuti fino all’80%.
Io sono Carlo Alberto Micheli, Avvocato e Dott. Commercialista, fondatore di Myaccounting.it – servizio di commercialista online. La prima consulenza fiscale è gratuita, quindi CLICCA QUI e approfittane subito! I miei contenuti sono anche in podcast sulle principali piattaforme.
Non siamo certo qui per evadere e tasse, che oltre ad essere un comportamento illegale e da punire, rappresenta un vero cancro del nostro paese. Questo non significa però che non esistano dei meccanismi per ridurle, che talvolta non conosciamo perché sono nascosti nelle migliaia di leggi che affollano i nostri codici e codicetti.
A proposito di tassa dei rifiuti io ne ho trovate due di norme davvero interessanti. Con questi due comportamenti possiamo scontare e di brutto la tassa sui rifiuti.
La tassa sui rifiuti serve per garantire la raccolta appunto dei rifiuti e il loro smaltimento.
Specie nel periodo estivo può capitare che si arrivi a livello di emergenza sanitaria, soprattutto nei grandi centri urbani.
Ecco allora che interviene la Legge 147/2013 la quale prevede che il cittadino possa pagare solo il 20% della tassa sui rifiuti, con uno sconto quindi dell’80% se il disservizio causa danno o pericolo all’ambiente e alle persone.
Per ottenere questo sconto sarà però necessario presentare una certificazione Asl di pericolo per la salute pubblica.
Inoltre, sempre con riguardo alla legge 147, vi è un altro punto a favore del cittadino che può portarti a risparmiare il 60% della tassa sui rifiuti.
E riguarda il caso in cui il pèunto di raccolta è lontano dall’abitazione e il servizio di raccolta vicino non funziona.
In questo caso sarà n ecessario per ottenere lo sconto rivolgfersi al comune di residenza. Alcuni comuni hanno anche i moduli online.
Salvo casi di comuni virtuosi, dove ad esempio l’indifferenziata è pagata di più. Ci sono sacchetti con il microchip, il più delle volte accade quando descritto in questo articolo.
L’emergenza rifiuti in alcune città di Italia è davvero costante e sono necessari non solo investimenti, ma anche un cambio di mentalità.
E smettiamola con i trucchetti dai, esercitiamo i nostri diritti e pretendiamo il massimo dai nostri amministratori.
Avv. Carlo Alberto Micheli
Vuoi restare sempre aggiornato sulle ultime novità?
Iscriviti alla mia newsletter per ricevere tutti gli aggiornamenti e le ultime news sulla fiscalità. CLICCA QUI PER ISCRIVERTI!