TFM: la buona uscita dell’imprenditore
INDICE DEGLI ARGOMENTI TRATTATI
Uno degli argomenti più discussi e con maggiori inesattezze è sicuramente quello del TFM, cioè il Trattamento di Fine mandato. Ogni giorno ricevo molte domande riguardo a questo specifico argomento e proprio per questa ragione ho deciso di incentrare la quarta video guida della serie “Pianificazione Fiscale 3.0”.
Vediamo quindi nello specifico cosa significa TFM e quando questo compenso di fine rapporto possa essere un’opportunità per la tua azienda e quando invece si traduce in uno svantaggio.
Pronto? Iniziamo!
TFR e TFM: facciamo chiarezza
Entrambi sono dei compensi di fine rapporto.
Il TFR è il Trattamento di Fine Rapporto, il compenso che si dà al dipendente e ha un suo calcolo preciso.
Il TFM, è il Trattamento di Fine MAndato che si dà agli Amministratori quando cessano la loro carica.
Qual è il suo valore aggiunto? Può rappresentare (se fatto correttamente) un accantonamento deducibile: io imprenditore, posso accantonare ogni anno una quota proporzionale al compenso dell’amministratore o all’apporto che l’amministratore dà all’azienda.
Questo accantonamento è fondamentale perché implica 2 benefici: i soldi rimangono dentro all’azienda che sono allo stesso tempo deducibili ai fini fiscali.
Cioè non si pagano le tasse su quell’importo che viene accantonato.
NOTA BENE:
Le imposte (imposte differite) vengono pagate dall’imprenditore quando cesserà la propria carica da amministratore. Da qui però si apre un ventaglio di diverse ipotesi, vediamole insieme.
I 3 casi di accantonamento TFM
Il TFM può essere dedotto tramite:
- accantonamento (ogni anno accantono dei soldi);
- buonuscita (senza aver pagato niente prima)
- polizza assicurativa (pagherò un accantonamento alla polizza assicurativa).
Quindi a seconda di come viene delineato il TFM, vedrà in capo all’amministratore che prenderà i soldi la tassazione successiva.
Qual è l’opportunità del TFM?
Riduce l’Ires e non fa aumentare in quello specifico anno le imposte sul reddito perché lascio soldi in azienda che possono essere investiti.
Qual è il prezzo da pagare?
La contropartita è che quando preleverò quei soldi, pagherò le imposte come se fossero le imposte del compenso amministratore.
Il TFM non è conveniente quando per esempio si ha una holding e una società operativa che genera un sacco di utili, la maggior parte dei quali vogliono mandarli alla holding con la tassazione dell’1,2% (clicca qui per il video precedente).
Allora in questo caso, conviene di più distribuire maggiormente gli utili e non avere il TFM.
L’obiettivo però è uno soltanto: capire se nel tuo caso specifico conviene stabilire un Trattamento di Fine Mandato per pagare meno Ires o accumulare più soldi possibili nella mia holding quindi sono disposto a pagare l’ira e se a distribuire più utili per avere più soldi da investire.
Tutto dipende dal tuo caso specifico.
Variabili di utilizzo del TFM
Cerchiamo di capire quali sono le variabili che determinano se tu imprenditore devi utilizzare o meno il TFM.
Nella prima variabile si utilizza il TFM come accantonamento o come mero pagamento? La risposta è accantonamento perché stiamo parlando di pianificazione fiscale.
Nel caso in cui si sa già che quel compenso non lo vorrò mai prendere e quindi lo accantono per pagare meno adesso e avere più provvista da investimenti, allora holding operativa.
La holding operativa ti permette la rinuncia al TFM sia tassata solo in capo alla società: se rinuncio al TFM e sono il socio è tassato anche in capo a me.
Conclusioni
Qual è la formula migliore per te? Dipende!
Quello che dico sempre, è fondamentale ritagliare la giusta soluzione in base alle tue esigenze e le necessità che tu imprenditore hai per la tua azienda.
Hai mai sentito parlare di TFM?
Facci sapere la tua esperienza al riguardo e… non dimenticarti di prenotare la tua consulenza personalizzata con uno dei nostri consulenti!
Al prossimo articolo,
Avv. Carlo Alberto Micheli